L’esagerazione dell’eco mediatico del dirty coffee (il caffè “sporco”)

Perché nel mondo della caffetteria alcune ricette hanno successo ed altre no? Mistero!
C’è chi sostiene che il segreto risieda nella semplicità. Come, ad esempio, il cappuccino, unione di solo due semplici bevande: latte e caffè. Atri, invece, sostengono che è la giusta promozione pubblicitaria che rendere popolare un prodotto. Come quella fatta per il caffè nocciola a Napoli a metà anni ’90.
Ciò premesso oggi cerchiamo di capire il perché del grande successo mediatico, degli ultimi mesi, del dirty coffee. Una vecchia ricetta che consiste nel versare, lentamente e con l’aiuto di un cucchiaino, il caffè caldo all’interno di un bicchiere di vetro contenente latte freddo (dirty, quindi, perché il caffè “sporca” il latte).
Oggi questa bevanda va di moda, very trend sui social (in primis Tik Tok). Per l’incredibile effetto visivo che si ottiene quando si mescolano i suoi due ingredienti. Non ci soffermiamo, quindi, sulla storia o sulla tecnica di preparazione del dirty coffee. Il lettore interessato potrà approfondire attraverso i molti articoli pubblicati on line. Ma, come detto, vogliamo capire come sia possibile che una ricetta così semplice abbia tanto successo e, soprattutto, come mai se ne parli dovunque (e ne parliamo anche noi) e perché le sue notizie rimbalzino da un sito all’altro, finanche testate nazionali e internazionali.
La morale
A nostro avviso la ragione è da ricercare proprio nelle figure degli influencer e dei blogger i quali propongono video “virali” e articoli “d’effetto” per attirare interazioni e followers. Anche questo, in fondo, è un vero e proprio lavoro. E che ad alti livelli, può dare grande visibilità mediatica e, ovviamente, importanti guadagni.
Il rovescio della medaglia, però, se si vuole cercare una morale, è che oggi giorno conta più mostrarsi, mettersi in evidenza e acquisire un nuovo like che non diffondere notizie originali e che si distinguano dalle altre.
Forse oggi non si vuole dare più la notizia ma essere la notizia.
Articolo pubblicato su Il Roma il giorno 10.01.2025