Siamo tutti in attesa di potere tornare al bar, gustare il nostro amato espresso, vivere quell’atto quotidiano di condivisione sociale che bere un caffè rappresenta. I bar, infatti, sono il luogo ideale dove sviluppare e coltivare i rapporti con gli altri ed estrinsecare la propria personalità. Tante le sfaccettature, sotto il profilo antropologico-sociale, che sarebbe interessante analizzare. Quello però che oggi maggiormente interessa è capire come cambierà (se cambierà) il modo di prendere il caffè al bar “post-coronavirus”. Certamente il pericolo di contagio (seppure ridotto) rimane ancora e le istituzioni insistono nel mantenere alte le misure per il contenimento dello stesso (protezioni personali, distanziamento sociale, pulizia frequente, ecc).
Molti titolari di caffetterie (ma anche di ristoranti e pizzerie) in questi giorni sui loro social stanno comunicando che non sarà possibile riaprire le loro attività. I due mesi di stop forzato hanno sfilacciato un tessuto sociale ed economico che si era stratificato negli anni e aveva creato la “normalità”, la vita che conosciamo. Le previsioni non sono delle più incoraggianti: pochi clienti, nessun turista e molti avventori impauriti nell’entrare nei locali. La scarsità di denaro e le distanze fisiche tra avventori penalizzeranno l’affluenza nei bar. I gestori, dal canto loro, dovranno ridurre i tavoli per garantire la distanza tra avventori e regolare l’accesso al bancone. In tale quadro bisogna effettivamente aspettarsi incassi ridotti e chiusure di attività.
I cambiamenti spaventano e le crisi impauriscono. Allo stesso tempo dobbiamo, però, valutare anche l’altra metà della medaglia. Come diceva Einstein: “la crisi è la più grande benedizione per le persone e per le nazioni perché la crisi porta progresso; […] è nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte, le grandi strategie; chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”.
C’è da augurarsi che il padre della fisica moderna abbia per l’ennesima volta ragione e che mercato e abitudini evolveranno positivamente e che prendere il caffè al bar sarà ancora un gesto del nostro vivere quotidiano. Quello che sappiamo con certezza è che gli italiani sono dotati di grande forza d’animo, coraggio ed inventiva e che riusciranno a superare anche questa crisi, con un conseguente miglioramento sociale. Quindi forza, coraggio e positività: queste le tre chiavi per superare questo momento drammatico. Ha da passà ‘a nuttatahttps://euvitafarm.com/