Intervista ad Alessandro Polidoro

Intervista ad Alessandro Polidoro
Continuano le interviste della nostra “rubrica del caffè” ai volti noti della città di Napoli. Dopo molti attori, attrici e cantanti è la volta di incontrare un editore, Alessandro Polidoro, titolare della omonima casa editrice, che sta riscuotendo notevole successo da critica e lettori.
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D) Alessandro, grazie della possibilità di questa intervista. Iniziamo subito a parlare di te e del tuo lavoro.
- R) Ho iniziato come consulente aziendale e dottore commercialista nel 1993. Ho lavorato anche per una agenzia di marketing e comunicazione. Nel 2013, poi, costituisco una casa editrice napoletana “Alessandro Polidoro Editore”, un progetto sviluppato sulla città di Napoli, i suoi usi e costumi ma sempre con uno sguardo al panorama nazionale. Molto successo hanno riscontrato la collana della narrativa italiana e straniera ed in particolare “I Selvaggi” sulla la narrativa del centro America (ispano-sudamericana).
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D) Parlaci della tua squadra di lavoro. Come vi muovete?
- R) Lo staff della mia casa editrice è composta da giovani professionisti molto attenti ai temi di attualità: Adriano Corvi (direttore editoriale), Antonio Esposito (editor junior) Cecilia Laringe (ufficio stampa e comunicazione), Beatrice Morra (ufficio comunicazione, distribuzione e logistico). Il nostro lavoro si sviluppa in varie fasi: dalla selezione dei titoli da pubblicare in base alla peculiare identità culturale, alla scelta grafica e dei testi e alla distribuzione. Partecipiamo, ovviamente, a tutte le più importanti fiere nazionali. Tutto questo lavoro ha visto nell’anno 2021 la triplicazione del fatturato rispetto al triennio precedente. Tutto ciò fa della nostra casa editrice una realtà riconosciuta e apprezzata anche dalle grandi e firmate etichette editoriali a livello nazionale.
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D) Come vi ponete con la digitalizzazione dei libri?
- R) Bene in quanto i nostri libri sono sviluppati anche nella piattaforma online pur se il libro di carta, dorato e maneggevole, rimane il canale preferito di vendita. Credo che il lettore voglia un libro vero nelle sue mani da aggiungere alla propria biblioteca personale e da conservare e consultare. Il libro è un oggetto della vita e della casa di ogni persona.
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D) Oltre alla carta stampata hai anche altri progetti in cantiere?
- R) Si. Sto portando avanti una nuova iniziativa imprenditoriale nel campo della moda. Una linea di abbigliamento per uomo: filati in cashmere sostenibili ed ecologici. È un progetto 100% Made in Naples nato con una conosciuta e storica casa di produzione. Sono molto orgoglioso di ciò perché tale processo lavorativo prevede l’abolizione totale della plastica. Tutto il packaging è studiato per il completo riutilizzo dei materiali e, pertanto, c’è anche un minore consumo di acqua e di energia. La linea sarà veicolata anche a mezzo e-commerce attraverso i nostri canali e il nostro sito. La diversificazione delle attività imprenditoriali credo sia oggi una carta vincente: il mercato è cambiato e la società ha subito un’evoluzione importante. Questo è l’insegnamento che ci ha lasciato la crisi finanziaria-immobiliare (di dieci anni fa) e la pandemia.
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D) Cosa è il caffè per te?
- R) Il caffè fa parte della nostra tradizione napoletana. È qualcosa che ci identifica culturalmente e riesce ad andare al di là della nostra città. È il momento in cui due persone si fermano per fare due chiacchiere. Un attimo di pura convivialità. Anche se a fine giornata, dopo avere preso numerosi caffè, preferisco solo sorseggiarne un po’ e non bere l’intera tazzina.
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D) Come lo preferisci?
- R) Lo bevo amaro. È proprio il suo retrogusto che… “ti riporta alla vita”. A casa lo preferisco in capsula (perché più comodo) anche se quando ho bisogno di una pausa e di un momento di distensione preferisco la moka. Sembra quasi un rito religioso che ti aiuta ad affrontare la nostra vita piena di problemi. Credo sia l’aiuto giusto che ti fa riprendere la marcia.
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D) E per finire due domande personali: il libro al quale sei più legato e un sogno del cassetto.
- R) Il libro che mi ha dato più soddisfazione è stato “Il camorrista” dal quale è stato poi tratto l’omonimo film di Giuseppe Tornatore. E’ stato anche rieditato nel 2018. Un sogno nel cassetto è … un sogno realizzato: le mie figlie Giordana e Cristiana. Un cassetto che apro tutti i giorni e che mi riserva sempre tante sorprese e soddisfazioni.
Michele Sergio
Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mede di dicembre 2021