Il rapporto tra il caffè e Intelligenza Artificiale

Il rapporto tra il caffè e l’Intelligenza Artificiale
Un tempo i turisti in viaggio per l’Italia consultavano le guide cartacee per decidere i locali da visitare nelle città. Poi, in aiuto ai viaggiatori, sono arrivati i siti di recensione. Su questi siti stesso i visitatori potevano rilasciare feedback (positivi o negativi a seconda delle esperienze) utili per altri utenti. Oggi, invece, sempre più persone utilizzano i programmi di Intelligenza Artificiale per farsi consigliare una caffetteria, un ristorante piuttosto che una pizzeria.
Questi modelli di intelligenza artificiali conversazionali che generano testi simili a quelli umani sono oramai entrati nella nostra quotidianità sia privata che lavorativa. Sono delle è vere e proprie chat dove l’utente può porre domande e quesiti di tutti i tipi. Il modello genera in pochi secondi risposte a domande, genera codici, compone canzoni, poesie e perfino può creare immagini e video.
Ma in che modo l’I.A. (Artificial intelligence) può aiutare gli operatori del mondo del caffè nel proprio lavoro? In primo luogo, l’intelligenza artificiale, con il passare degli anni, sta diventando un prezioso alleato strategico per tutta la filiera, dal chicco alla tazzina, aiutando produttori, torrefattori, distributori e bar a lavorare meglio, ridurre gli sprechi e aumentare la qualità.
L’I.A. nelle piantagioni
In agricoltura, modelli di previsione e immagini satellitari o da droni permettono di monitorare salute delle piante, stress idrico e parassiti. Sensori IoT (Internet of Things) nel suolo e nel microclima, combinati con algoritmi di ottimizzazione, guidano irrigazione e fertilizzazione di precisione, migliorando rese e riducendo l’uso di risorse. Previsioni meteo-agrarie basate su AI aiutano a pianificare raccolta e lavorazioni post-raccolta.
Nella selezione e lavorazione, sistemi di visione artificiale riconoscono chicchi difettosi, impurità e gradi di maturazione. Con velocità e costanza superiori all’occhio umano. L’I.A. può anche ottimizzare tempi di fermentazione ed essiccazione, prevedendo umidità e rischio di muffe per mantenere standard qualitativi stabili.
L’I.A. nelle torrefazioni
Per i torrefattori, modelli predittivi apprendono dalle curve di tostatura, dai profili termici e dai risultati in cupping per suggerire ricette ottimali per ogni lotto. Il controllo in tempo reale riduce scarti e rende replicabile la qualità. La manutenzione predittiva delle tostatrici limita fermi impianto.
Nel trading e nella logistica, l’AI supporta la previsione dei prezzi, la gestione del rischio e l’ottimizzazione delle rotte. Strumenti di tracciabilità (anche basati su registri distribuiti) abbinati ad algoritmi di rilevazione anomalie aiutano a certificare origine, sostenibilità e conformità, semplificando audit e premiando le pratiche virtuose.
L’I.A. nelle caffetterie
Per bar e catene, l’AI alimenta previsioni di domanda, pianifica ordini e turni. Ottimizza anche i livelli di scorte per ridurre rotture di stock e sprechi. Sistemi di raccomandazione personalizzano il menù e le promozioni, mentre l’analisi dei feedback guida il miglioramento del servizio. Nei distributori automatici, i modelli predittivi pianificano i rifornimenti e monitorano la qualità in tazza.
Infine, sul fronte sostenibilità, l’AI misura impronte idriche e di carbonio lungo la filiera, individua opportunità di risparmio energetico e supporta programmi di adattamento climatico per le comunità produttrici.
In molti sono fortemente preoccupati dell’introduzione della I.A. nel mondo del caffè. Questi, infatti, sostengono che ciò porti ad una perdita di posti di lavoro con la sostituzione della macchina all’uomo. Gli ottimisti, invece, sono convinti che l’AI non sostituirà l’esperienza umana ma la amplificherà. Ciò renderà la filiera del caffè più resiliente, trasparente e competitiva.
Staremo a vedere.
Buon caffè a tutti.
Michele Sergio
Articolo pubblicato su Il Roma il 21 ottobre 2025
Immagine creata con l’I.A.




