Il caffè e gli angeli

Il caffè e gli angeli
Il caffè, la bevanda più diffusa al mondo … E se fosse stata inviataci da un angelo?
Molti inguaribili bevitori di caffè, gustata una tazzina, dicono d’avere avuto la sensazione di stare in paradiso. O, addirittura, di sentire e vedere gli angeli. Solo fantasie? In realtà le origini del caffè si perdono tra le nebbie del tempo. Un’antica leggenda narra che il primo caffè fu fatto bere ad una persona molto speciale proprio da un angelo!
La storia
Procediamo con ordine. E dunque chiediamoci chi abbia scoperto il caffè. Chi, per meglio dire, sia stato per primo ad intuire che dai chicchi del frutto della pianta del caffè si poteva ricavare una deliziosa bevanda. Stiamo parlando di molti secoli fa, quando le piante del caffè crescevano in natura solo in Abissinia (Etiopia) nella regione Kaffa. E in Yemen nella regione Mokha. Sicuramente sono stati gli arabi i primi a capire le potenzialità della bevanda. Non solo salutare e utile per il nostro organismo ma, soprattutto, come catalizzatore sociale.
La tradizione vuole che sia stato un pastore arabo, Kaldi a scoprire gli effetti della pianta del caffè quando notò che le sue capre si comportavano in modo strano dopo avere brucato bacche e foglie di una pianta sconosciuta (il caffè). Lui non poteva saperlo ma gli effetti eccitanti sulle capre erano dovuti proprio dalla caffeina ivi contenuta.
La leggenda
In realtà prima della storia del pastore Kaldi c’è n’è un’altra molto più antica. La leggenda delle leggende sull’origine del caffè. Accaduta molto tempo prima dell’episodio del pastore Kaldi. La famosa storia di Maometto e dell’arcangelo Gabriele.
Un giorno, dopo tanto tempo speso a compiere missioni e imprese per volontà di Allah, il profeta Maometto si ammalò e si ritirò per riposarsi. Non riuscendo a guarire, Allah decise di mandargli in soccorso l’arcangelo Gabriele. L’arcangelo gli portò come medicina una bevanda miracolosa. Scura come la Sacra Pietra Nera (Quwa) situata nella Ka’ba nella città La Mecca. Dopo averla bevuta il profeta si riprese miracolosamente. E così potè continuare a diffondere il messaggio divino!

Il significato
Dietro ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità. Basti pensare che la parola araba Qahwa (da Quwa) che sta a significare vino e bevanda eccitante, diede origine al turco Kahve da cui, infine, la parola Caffè o, ancora, che la prima volta che si parlò di caffè in Europa fu come medicinale. Nel trattato Flos Medicinae Scholae Salerni della Scuola Medica Salernitana, la più antica al mondo, il il caffè era, infatti, rubricato come medicinale antidepressivo.
Bere un caffè, infatti, fa bene al nostro organismo: migliora le funzioni cardiocircolatorie, accelera il metabolismo, contribuendo a bruciare i grassi, stimola il meccanismo digestivo e favorisce la regolarità intestinale. Un caffè, poi, fornisce la giusta carica per affrontare la giornata e la caffeina ivi contenuta manda stimoli al cervello, destando e aumentando la concentrazione.
Nessuna altra bevanda al mondo ha tanti benefici effetti a patto, ovviamente, di non abusarne. E’ per questo che molti continuano a pensare che il nero infuso sia stato veramente mandato da Allah, attraverso l’arcangelo Gabriele. Per farci stare meglio e, soprattutto, in compagnia.
Michele Sergio
Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di giugno 2020
Immagine di copertina creata con l’I.A.
Immagine della Ka’ba nella città La Mecca grazie a
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_Kaaba_during_Hajj_-_edited.jpg