Il prezzo del caffè
Articolo pubblicato su Il Roma il 21 02 2022
In questi giorni si sta parlando molto di un probabile aumento del prezzo dell’espresso al banco. Questo perché sono aumentati i costi di gestione dei bar come ad esempio utenze e materie prime. Inoltre le tante restrizioni imposte dal Governo per combattere il Covid hanno purtroppo penalizzato molte attività commerciali.
In realtà sono anni che si parla di aumentare il prezzo dell’espresso al bar che nei locali italiani in media è di un euro. Aumentando il prezzo si potrebbe dare più dignità alle persone che lavorano nelle piantagioni e, al contempo, avere un caffè di qualità maggiore.
Ma attenzione: l’aumento del prezzo potrebbe avere un effetto boomerang e fare diminuire la domanda di caffè da parte dei consumatori. E quindi l’aumento potrebbe essere controproducente.
Resta l’ultimo punto, non meno importante, il guadagno del barista (o più correttamente del gestore della caffetteria).
Se si parte sempre dal prezzo di un euro per tazzina, secondo ricerche di settore e interviste con esperti i principali, il ricavo del barista è di soli 0,10 centesimi (circa) per tazzina in quanto i restanti 0,90 centesimi devono essere impiegati per sostenere i costi e l’Iva (10%).
I costi sono tanti, molti spesso imprevedibili. Possiamo dire, però, i classici costi sono quelli relativi alle materie prime (caffè, zucchero, latte ecc.), il costo dei macchinari e tazze, il costo del personale, spese struttura (locale e utenze).
Per ogni chilo di miscela si possono realizzare dalle 125 alle 140 tazzine di espresso e il guadagno finale è di circa 12,50 euro. Appurato, quindi che solo il 10% è il guadagno, possiamo dire, senza tema di smentita che non è molto conveniente lavorare con il caffè quando si considera che sugli altri prodotti i ricavi sono in media dal 20 al 30%. Questo perché nel corso degli ultimi anni tutti i costi sono aumentati ma non il prezzo della tazzina. Fortunatamente una caffetteria non vende solo caffè ma anche ad esempio cappuccini, bibite, pasticceria che consentono al gestore di portare avanti la sua attività.
In conclusione, la questione è molto difficile, l’augurio è che i consumatori, addetti del settore, persone della filiera di produzione, riescano a trovare una sintesi ed arrivare ad un punto in comune per dare il giusto valore non solo alla nostra amata bevanda.
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