Intervista a Francesco Emilio Borrelli

Una chiacchierata con l’Onorevole Borrelli e le sue iniziative politiche e sociali

Giornalista e politico italiano, Francesco Emilio Borrelli è entrato di diritto nel novero dei militanti politici più attivi e popolari d’Italia. Il modo in cui utilizza i canali social  per denunciare ingiustizie lo ha reso celebre. Definendo un nuovo modo di parlare di legalità ai cittadini. Oggi intervistiamo per nonostante i serrati impegni lavorativi tra Napoli e Roma riusciamo piacevolmente a porgergli alcune domane.

‘Onorevole, l’intervista che oggi le faremo ha ovviamente a che fare, non solo con la sua vita e il suo lavoro, ma anche con alcune domande finali sul caffè.’

‘Allora iniziamo subito con il caffè!’

‘Non mi era mai capitato che l’intervistato mi ribaltasse l’ordine delle domande: va bene comunque. E allora: cosa è per Lei il caffè?’

‘Cosa è per me il caffè? Non m’aspettavo una domanda così profonda. Vediamo… Il caffè è il momento in cui in pochi secondi prendo la carica per affrontare al meglio le mie giornate. Di solito lo bevo di mattina perché se lo prendo di pomeriggio poi la sera non dormo. Il caffè è legato a momenti straordinari della mia vita, come ad esempio quelli passati con mio padre nei suoi ultimi giorni. A papà piaceva trascorrere molte ore del mattino al Gambrinus per prendersi il caffè e chiacchierare con gli amici. Quando prendo il caffè ricordo sempre mio padre.’

Francesco Emilio Borrelli
Francesco Emilio Borrelli
‘Lei è stato uno degli artefici di alcune importanti iniziative sul caffè …’

‘Si, ricordo che più di dieci anni fa intraprendemmo, portandola avanti con forza e convinzione, l’iniziativa per reintrodurre l’antica usanza napoletana del caffè sospeso che pareva scomparsa. Penso che sia dovere del Napoletano mantenere in vita questa nobile tradizione. Anche considerato il suo importante significato. Questa usanza è un gesto d’amore disinteressato verso l’umanità.’

‘Come preferisce prendere il caffè?’

‘Quando mi sveglio la mattina prendo il caffè con la moka. Non gradisco il caffè in cialde o capsule. A Roma lo prendo con l’aggiunta di molta schiuma di latte perché il caffè dei bar della capitale non mi fa impazzire. In realtà ho notato che anche i caffè bevuti in città come Venezia, Trieste e Milano non hanno riscontrato il mio gusto. Preferisco quello forte, deciso e piuttosto amaro del caffè napoletano: è l’ideale per iniziare la giornata con la giusta carica di energia. Sarà perché il caffè preparato fuori Napoli ha un gusto meno forte più adatto ai consumatori avvezzi al the.

 

Francesco Emilio Borrelli
Francesco Emilio Borrelli
‘Adesso inizia la seconda parte della nostra intervista: ci dice qualcosa della Sua infanzia e della Sua giovinezza?’

‘Io sono nato nel pallonetto di Santa Lucia e ci ho vissuto fino a 18 anni. Mio padre Antonio era docente universitario di tecnica di fonderia dei metalli all’Accademia di belle arti. Mentre mia madre era insegnante all’Istituto Elena di Savoia (all’epoca solo femminile). Da mio padre ho ereditato l’amore per l’arte tanto è vero che da bambino sapevo lavorare i metalli. Ero anche un disegnatore di fumetti e ne leggevo tanti come Dylan Dog, Tex e Zagor, quelli di Andrea Pazienza e della Marvel.

‘Quando ha iniziato a fare attività politica?’

‘Al Liceo Antonio Genovesi dove sono stato rappresentate degli studenti. Ricordo che a inizio anni ’90 sono stato tra i fondatori l’Associazione studenti napoletani contro la camorra. Erano anni difficili nei quali venivano talvolta addirittura uccise molte persone importanti come il giornalista Giancarlo Siani ed il giudice Giovanni Falcone. A18 anni ho iniziato l’attività politica nel partito dei Verdi.’

Francesco Emilio Borrelli
Francesco Emilio Borrelli
‘Lei ha ricoperto molti incarichi politici dal livello locale, regionale e nazionale, un vero e proprio cursus honorum!’

‘È vero. Negli oltre trent’anni di vita politica sono stato assessore al Comune di San Giorgio a Cremano; assessore alla Provincia di Napoli con il presidente Riccardo (Dino) Di Palma; tra diversi incarichi universitari, sono stato anche consigliere della regione Campania ed infine oggi Deputato della Repubblica.’

‘Ha mai pensato di cambiare partito politico e avere un incarico prestigioso?’

‘Non mi piace il trasformismo. Cambiare partito o ideologia solo per avere un incarico più prestigioso lo trovo penoso. Non ho mai fatto politica per avere potere ma solo per fare delle battaglie a favore dei più deboli e degli oppressi. L’unica ragione per cambiare partito deve essere un motivo grave o una crisi esistenziale.’

‘Se le venisse affidato un incarico ancora più importante, come ad esempio quello di ministro in materie, per così dire, lontane dalle Sue conoscenze e la Sua esperienza, cosa farebbe?’

‘Non lo accetterei. Preferisco crescere lentamente e ricoprire solo incarichi per i quali sento d’avere le capacità giuste.’

Francesco Emilio Borrelli
Francesco Emilio Borrelli
‘Lei cosa risponde a chi critica i suoi video pubblicati in rete affermando che non è così che si risolvono i problemi?’

‘I video servono a mostrare come stanno le cose, ad evidenziare la realtà, per quanto scomoda, dei fatti. Io non mi limito solo a queste attività ma ne faccio tante altre. Ultimamente ad esempio, a seguito di una mia denuncia, c’è stata la condanna delle persone che mi hanno minacciato, aggredito e malmenato al di fuori dell’Ospedale San Giovanni Bosco che era nelle mani dei clan. Sono diversi i processi in corso nei confronti dei delinquenti che ho denunciato negli anni.’

‘Per finire, un progetto che le sta particolarmente a cuore?’

‘Vorrei vedere nella mia Napoli più verde, più luoghi di aggregazione soprattutto per le famiglie e più possibilità di lavoro a partire dai giovani che troppo spesso sono costretti a lasciare la nostra bella città per trovare un’occupazione soddisfacente.”

 

Michele Sergio

Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di marzo 2025

 

Crediti immagini del fotografo fotografo Pasquale Mallardo