Intervista al Prefetto Michele di Bari: “Napoli regala emozioni”

Intervista al Prefetto Michele di Bari: “Napoli regala emozioni”
Il prefetto di Napoli si racconta a l’Espresso napoletano: le esperienze professionali, l’amore per l’arte, l’attenzione per la città e le sfide quotidiane per renderla sempre più sicura e accogliente
Per questo numero de L’Espresso napoletano abbiamo avuto il piacere di intervistare il prefetto di Napoli Michele di Bari (al quale è stato conferito lo scorso luglio il Premio Napoli c’è) e con lui abbiamo avuto una chiacchierata molto interessante che ha toccato i temi più vari: dalle sue esperienze precedenti come Prefetto alla visione della nostra città dalla sua prospettiva governativa, fino ad arrivare all’importante opportunità rappresentata dall’American’s Cup del 2027 che si svolgerà appunto a Napoli.

“Ci parli della sua formazione e del suo percorso lavorativo”
“Nel Ministero dell’Interno non sono entrato giovanissimo. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e frequentato la Pontificia Università Lateranense e la LUISS, sono stato Sindaco della mia città. Successivamente, ho svolto le funzioni di segretario comunale in diversi comuni, per approdare, poi, superato il relativo concorso, definitivamente nella carriera prefettizia, che mi ha regalato e continua a darmi stimoli quotidiani. Da Prefetto, ho operato in diverse realtà territoriali: sono stato Vice Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia, poi a Vibo Valentia, Modena, Reggio Calabria, quindi Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e, infine, a Venezia. Oggi sono qui a Napoli, una città che richiede dedizione totale, ma che regala emozioni enormi a chi decide di investire su di essa con serietà e onestà intellettuale.”
“Come si trova a Napoli?”
“Mi sto trovando molto bene. La complessità del contesto esige costante attenzione, perché Napoli è una città che ti abbraccia fin dal primo momento, ma ti mette anche alla prova. Ha un’anima profonda, una storia millenaria, un popolo vivace e fiero. È una città che vive intensamente ogni aspetto della vita quotidiana: la gioia e la speranza, la forza d’animo e la resilienza. Tutto è sentito con autenticità. Cerco di interpretare questo spirito napoletano, lavorando fianco a fianco con le istituzioni locali, con le forze dell’ordine, con la Chiesa, le associazioni, i comitati e i cittadini, i sindacati , le categorie datoriali , la stampa. Con chi ogni giorno si prodiga per migliorare le condizioni della città. Credo che Napoli abbia bisogno di equilibrio tra rispetto delle regole e attenzione alle persone. Ed è proprio in questa direzione che le istituzioni stanno operando.”

“Su cosa state maggiormente lavorando in questo momento?”
“In questo periodo stiamo concentrando l’azione su diversi fronti strategici. Il primo riguarda la sicurezza urbana. Abbiamo intensificato i controlli nei luoghi sensibili piazze, mercati, stazioni per contrastare il degrado e ogni forma di criminalità. Abbiamo condiviso con le istituzioni coinvolte l’importanza della massima sinergia, per ottenere risultati significativi nella prevenzione dei reati e nell’aumento del livello di sicurezza dell’area metropolitana. Massima attenzione è rivolta al contrasto alla violenza giovanile, al coinvolgimento delle agenzie educative per offrire ai giovani percorsi di riscatto, valorizzando le loro potenzialità e rafforzando il senso di legalità.
Parallelamente, ci attende una sfida importante: l’America’s Cup, evento internazionale che porterà migliaia di turisti in città. Tutte le istituzioni coinvolte, secondo le rispettive competenze, saranno chiamate a lavorare su mobilità, accoglienza, sicurezza e logistica. Non possiamo permetterci errori: dobbiamo dare il massimo per dimostrare che Napoli sa fare squadra e può ambire a ruoli da protagonista, come dimostrato dalla maturità dei cittadini durante i festeggiamenti per il quarto scudetto. La magistratura e le forze di polizia stanno lavorando alacremente, per le rispettive competenze, nel contrasto all’illegalità diffusa.”
“Napoli sta accogliendo molti turisti. Cosa sente di dire ai cittadini? E agli imprenditori?”
“Proprio perché c’è un crescente afflusso di turisti, è necessario che i cittadini napoletani, come già stanno dimostrando, siano sempre pronti a custodire e valorizzare Napoli, per mostrarla al mondo nella sua straordinaria bellezza. La bellezza si costruisce e si custodisce insieme. Anche gli imprenditori insieme ai lavoratori, forza pulsante della crescita e dello sviluppo, di cui la regione Campania e il comune di Napoli stanno promuovendo progetti di respiro, sono chiamati a sfide importanti: qualità, legalità, futuro. Il turismo deve diventare sempre più una risorsa strategica per l’economia locale. E ai turisti dico: benvenuti a Napoli. Vi aspettiamo con curiosità e con il cuore aperto. Visitatela con rispetto, lasciatevi guidare dal desiderio di scoprire, conoscere, emozionarvi. Napoli non vi lascerà indifferenti.”

“I grandi eventi come la Coppa America saranno un banco di prova importante per la città. Qual è il suo impegno e quello delle istituzioni?”
“La Coppa America è una sfida, ma anche un’opportunità straordinaria. Il mio impegno personale è duplice: da un lato garantire massima sicurezza per residenti e visitatori, dall’altro favorire un clima di serenità e convivialità. Vogliamo che i turisti tornino a casa col sorriso, ma anche che i napoletani si sentano orgogliosi di ospitare un evento mondiale. Punti chiave saranno: mobilità, traffico, gestione degli accessi al porto, logistica degli eventi collaterali. Questo evento sarà un vero e proprio test generale per dimostrare che Napoli è pronta a giocare ruoli internazionali, come ha già fatto in passato con eventi di rilievo, come i G7. È una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme.”
“Lei è un appassionato di arte e cultura. Cosa le piace di più di Napoli?”
“Napoli è una città che respira arte in ogni angolo. Mi emoziona camminare per il centro storico, ammirare la ricchezza dei musei, dei teatri, delle piazze, dei quartieri e dei panorami mozzafiato. E le chiese, scrigni di vera ed autentica bellezza, da secoli conservano intatta la loro forza coinvolgente. Sono attratto dal patrimonio artistico e dall’anima creativa della gente. Qui l’arte non è solo nei musei, ma nelle canzoni e nel bel canto, nel Teatro di San Carlo e nei tanti teatri della Città , nei murales, nelle storie raccontate, negli occhi dei ragazzi che frequentano scuole di teatro o di musica. Napoli è una città che ha dentro sé una carica espressiva unica, fatta di ironia, dolore, allegria, resistenza. È una città che canta, danza, soffre, ma non si arrende mai. E questa è una forma sublime di arte.”

“Lei beve caffè? Come lo preferisce?”
Sì, bevo caffè. Anzi, è un gesto quotidiano a cui non riesco a rinunciare. Il caffè è parte integrante della mia giornata. Lo preferisco rigorosamente napoletano, ristretto e con un pizzico di zucchero. Non amo i caffè lunghi o diluiti. Cerco intensità, corpo, aroma.
E non rinuncio mai al caffè dopo pranzo: è una pausa necessaria, quasi un momento spirituale.”
“Cosa rappresenta per lei il caffè?”
“Per me, il caffè è molto più di una bevanda. È un momento di incontro, un simbolo di ospitalità, un rituale quotidiano che mi permette di fermarmi, riflettere, ripartire. Nel mio ufficio, cerco – quando possibile – di condividere un caffè con chi entra. Il caffè rompe il ghiaccio, crea una relazione umana. E a Napoli, il caffè è anche identità. Il “caffè sospeso”, ad esempio, rappresenta uno dei gesti più belli di questa città: solidarietà, memoria, gentilezza. Credo che, in fondo, il caffè insegni qualcosa ogni volta che lo si beve. Ti dice di rallentare, di gustare il momento, di stare con gli altri. E in un mondo frenetico, la sosta caffè fa davvero la differenza.”
Michele Sergio
Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano del mese di settembre 2025
Foto pubblicate per gentile concessione del Prefetto Michele di Bari