Le rivoluzioni nel mondo del caffè

Le rivoluzioni nel mondo del caffè

Invenzioni e nuove tecnologie: come è cambiato il modo di preparare il caffè in casa.

La preparazione del caffè, soprattutto alle nostre latitudini, è un vero e proprio rito. Rito che si realizza attraverso il rispetto di regole, accorgimenti e piccoli segreti. Il caffè buono è quello realizzato dalle mani maggiormente attente ed esperte (mani “bariste” o “casalinghe” che siano). Con l’ausilio, però, delle nuove tecnologie, che hanno contribuito, con l’arte delle mani, a rendere la preparazione del caffè una vera e propria arte.

Nella storia secolare del caffè vi sono state svolte epocali che hanno, di punto in bianco, cambiato completamente la maniera di preparare il caffè. Eccole qui di seguito quelle che sono state le rivoluzioni che hanno interessato il mondo del caffè.

Il CAFFE’ TURCO (TURK KAHVESI)

La diffusione del caffè in Europa, a partire dalla fine del XVII secolo, costituisce evento veramente rivoluzionario nel costume e nelle abitudini alimentari degli abitanti il Vecchio Continente. Aprono le botteghe del caffè e il nero infuso seduce gli europei con il suo gusto forte ed intenso. Il nero infuso perché di infuso si tratta. Tale originario modo di preparare e bere il caffè è rimasto inalterato nei secoli ed è tutt’ora in uso nei Paesi Arabi. Mentre in Europa e nelle Americhe hanno avuto successo differenti tecnologie e ricette.

In Turchia, dove si origina e permane la maniera ad infuso di preparazione del caffè, la bevanda nazionale è il famosissimo “Kavhe”. Bene protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità dal 2013. Il caffè turco si prepara facendo bollire la polvere di caffè in un particolare bricco con il manico lungo (chiamato “Ibrik” solitamente in ottone). La macinatura del caffè deve essere molto fine. Una volta pronto questo caffè deve riposare per qualche minuto. Per far sì che si depositi sul fondo del bicchiere la polvere di caffè.

Michele Sergio - caffè turco

La CUCCUMA

Verso la prima metà dell’ottocento si afferma una caffettiera la Cuccumella Napoletana, detta la “Napoletana” . Perché inventata proprio a Napoli dal francese Morize nel 1819. Possiamo dire che l’invenzione di tale “macchinetta” è il secondo evento epocale nel mondo del caffè. Evento che modifica completamente non solo il modo di prepararlo (e di berlo, non in bicchiere ma in tazza), ma addirittura i costumi. Bere il caffè diventa momento di aggregazione sociale, in casa e per strada.

Originariamente in rame, poi sostituita dall’alluminio, l’utilizzo della nuova macchina cambia completamente il modo di preparare la bevanda. La polvere di caffè, macinata in grana più grossa, non è più bollita nell’acqua che, invece, portata ad ebollizione nella caldaia, capovolgendo la macchina, passa per caduta attraverso il filtro contenente il caffè e quindi nel raccoglitore. Con la Cuccuma Napoli diventa capitale del caffè.

La MOKA

La cuccuma regna indisturbata nel Bel Paese fino a quando un invenzione geniale, la Moka. Una nuova caffettiera che nel dopoguerra rivoluziona ancora il modo di “cucinare” il caffè.

Inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti, la Moka soppianta in breve tempo la più lenta e complicata Napoletana. Composta da tre parti parti essenziali, caldaia in basso, filtro al centro e raccoglitore in alto, così funziona: l’acqua viene messa nella caldaia, il caffè nel filtro, si avvitano le parti, la macchinetta viene messa sul fuoco, l’acqua bolle e sale verso l’alto attraversando il filtro contenente il caffè e portando nel raccoglitore la profumata bevanda.

Oggi la Moka è un vero e proprio simbolo dell’italianità diffuso nel mondo intero.

Napoletani e caffè

CIALDE e CAPSULE

Costituiscono la nuova frontiera nelle tecnologie e la maniera di preparare il caffè. Diffusesi all’inizio del nuovo millennio, praticamente, nel mondo intero, costituiscono l’ultima rivoluzione, di settore in ordine temporale. E rappresentano alternative, sempre più in voga, alla Moka (e alla Napoletana ancora preferita dai puristi più tradizionalisti).  Pratiche e veloci e per questo sempre più diffuse nella case e negli uffici.

La cialda è un filtro a forma di dischetto di caffè che viene inserito in una macchia apposita (ancora l’evoluzione tecnologica che cambia le abitudini delle persone) che prevede il passaggio di acqua calda (come nelle macchine da bar per intenderci) attraverso, appunto, la cialda.

La capsula, sostenuta da importanti campagne pubblicitarie a respiro internazionale, è un piccolo contenitore rigido, di plastica o alluminio, contenente per l’appunto la polvere di caffè, che viene immessa in apposita macchina che funziona in maniera simile a quella per cialde.

 

macchina capsule
macchina capsule (Immagine creata con l’I.A.)

 

Per concludere sia consentito osservare che non esiste una maniera “migliore” per preparare il caffè. L’importante è metterci la passione ed il cuore quando lo si beve!

Michele Sergio

Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di luglio 2017