Nunzia Schiano ed il caffè

Nunzia Schiano ed il caffè
Tutti ricordano la famosa scena del film Benvenuti al Sud dove a colazione il milanese Alberto (Claudio Bisio) chiede un tè al napoletano Mattia (Alessandro Siani). La madre di Mattia (Nunzia Schiano), ascoltato l’originale desiderio di Alberto, tra l’incredulo e l’indignato, reagisce lapidariamente e in dialetto: “ca ha da fà cu stu tè, ma che ten’ e mal e panz?”. Ed è così che la mamma di Mattia porta all’ospite, invece del tè, una mokona familiare da 12 tazze di caffè! Questo è il sud, questa è la nostra ospitalità queste sono le mamme napoletane!
Dopo il grande successo con la coppia Bisio-Siani e la magistrale interpretazione nella fiction Il commissario Ricciardi abbiamo il piacere, ai tavolini del Gambrinus, di intervistare una delle attrici più brave del panorama napoletano: appunto Nunzia Schiano.
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D) La prima domanda è sulla sua vita e i suoi esordi nel mondo dello spettacolo.
- R) Ho cominciato a Portici con un piccolo gruppo teatrale coordinato dal professore Ferrara. In realtà io cantavo ma il professore vide in me “un piccolo animaletto selvaggio” con delle potenzialità come attrice. Così ho iniziato a fare teatro anche grazie ad Antonio Allocca con il quale ho avuto un grande rapporto di amicizia. Poi più di venti anni di teatro con Giacomo Rizzo. Ho recitato anche in Filumena Marturano con Liliana Cavani sia in Italia che in Argentina al Teatro Coliseo di Buenos Aires dove abbiamo avuto grande successo. Ho scelto di vivere a Portici e rinunciare alla mondanità per avere una vita più tranquilla. In famiglia siamo tutti artisti: mio marito Niko Mucci è attore come me mentre mio figlio Francesco è avviato alla carriera di sceneggiatore e film maker. Già ha realizzato un primo corto in stile noir Corduroy.
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D) La popolarità la ha avuta però grazie alla televisione ed al cinema …
- R) Si, ho iniziato a lavorare nel mondo del cinema e televisione verso la fine degli anni ‘90. Il primo film al quale ho partecipato è stato Vacanze di Natale 2000 con Massimo Boldi e Cristian De Sica dove interpretavo Giuseppina la moglie del fortunatissimo Pasquale Esposito (Nino D’Angelo) fresco vincitore di 70 miliardi al Super Enalotto. Poi sono stata la “mamma” di Siani in Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord fino ad arrivare alla fiction Il Commissario Ricciardi. Ho lavorato anche con Peppe Fiorello, Alessandro Prezioso e una giovanissima Serena Rossi (avevo capito sin da subito che questa ragazza avrebbe fatto molta strada). Ho sempre considerato tutti loro come figli.

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D) Lei ha lavorato con tantissimi attori italiani. In particolare che rapporto ha avuto con Nino D’Angelo, Alessandro Siani e Lino Guanciale?
- R) Sono tutti personaggi diversi. Lino Guanciale viene dal teatro e ha un approccio rigoroso al lavoro più simile alla mia lunghezza d’onda. Alessandro Siani è vulcanico, intuitivo e ha una visione più imprenditoriale. Vederlo insieme con Claudio Bisio era come mettere vicino il sole e la luna, il giorno e la notte. Insomma due personalità agli antipodi. Con Nino D’Angelo, infine, è stato un incontro bellissimo non solo con lui ma anche con la sua famiglia. È un grande artista che ha anche avuto la capacità e la forza di cambiare.
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D) Cosa è il caffè per Lei?
- R) Il caffè è un modo di essere. Non è solo una bevanda ma per noi napoletani è un rito. Quando mi prendo il caffè non voglio sapere niente. A me piace molto l’arabica perché è più morbida ma gradisco anche il caffè più corposo. Credo che la miscela vada cambiata a seconda dei momenti della giornata. La mattina il caffè più carico mentre il pomeriggio più dolce.

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D) Come lo preferisce?
- R) Io lo bevo amaro (prima lo zuccheravo) e in tazza calda così riesco meglio a percepire le sfumature della miscela. Quando al bar vedo i baristi che zuccherano il caffè penso subito che il caffè che propongono non sia molto buono. Il caffè ha la capacità di calmarmi infatti lo prendo prima di andare a dormire.
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D) Un sogno nel cassetto?
- R) Non smettere mai di sognare o, meglio, avere sempre un sogno nuovo da coltivare. Uno dei miei sogni era quello di sfilare sul red carpet di Cannes e ci sono riuscita. È stato molto bello. Indossavo un vestito di Mimmo Tuccillo e ho così portato Napoli nel mondo.
Michele Sergio
Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di settembre 2021
Crediti foto copertina di Andrea Ciccalè
Crediti foto articolo di Annalisa Carbone