Pale eoliche e caffè di Michele Sergio

Pale eoliche e caffè

Intervista all’ingegnere Giuseppe Zazzera e del suo lavoro nel campo dell’energie rinnovabili

Vi è mai capitato di conoscere persone ai tavolini di un caffè, magari presentate da amici in comune? A me è successo di recente, al Caffè Gambrinus, dove ho conosciuto un giovane ingegnere, Giuseppe Zazzera, che si occupa di energia rinnovabile, più precisamente eolica. Tra un caffè e una fetta di tiramisù ci siamo messi a parlare del suo interessante lavoro. Ed è così che è nata questa intervista.

Ingegnere Giuseppe Zazzera
Ingegnere Giuseppe Zazzera

Buongiorno Ingegnere, la prima domanda è: come e perché ha scelto di lavorare nel rinnovabile?

Nato a Foggia nel 1995 e diplomato geometra, ho deciso di fare la carriera di ingegnere nel settore energetico perché dà molti sbocchi lavorativi. Ho frequentato, prima, il corso di laurea triennale all’Università di Benevento (ingegneria industriale con indirizzo energetico generico) e, poi, il corso magistrale (biennio) al Politecnico di Torino (ingegneria energetica con indirizzo innovazione della produzione di energia). Negli anni universitari ho partecipato a diverse attività e progetti nel campo dell’energia rinnovabile. Finito gli studi sono tornato nel mio territorio (la Puglia è una delle regioni leader del settore eolico) e ho trovato un’opportunità di lavoro proprio nel rinnovabile. Sono oramai più di quattro che lavoro come ingegnere di settore.

Di cosa si occupa precisamente?

Mi occupo del monitoraggio tecnico delle turbine eoliche ovvero monitoro lo stato di salute dei vari impianti eolici e dei loro componenti. Quando l’aerogeneratore ha la ‘febbre’ dovuta ad una anomalia dei componenti meccanici o elettrici, si blocca il funzionamento così da preservare lo stato di salute degli altri componenti. Sono standard di sicurezza che rendono necessario l’intervento in sito. La dinamicità degli eventi e delle situazioni da risolvere è l’aspetto che più mi piace del mio lavoro.

Pale eoliche e caffè - Michele Sergio
Pale eoliche 

Quanto sono alte le pale eoliche, di che materiali sono fatte e quanta energia possono produrre?

Le torri delle pale eoliche sono alte dai trenta agli oltre cento metri. Le pale (denominate anche lame eoliche) sono lunghe dai trenta ad oltre sessanta metri. Va considerato che le torri sono in acciaio o in calcestruzzo armato mentre la parte strutturale superiore detta la navicella (dove c’è il generatore) è ricoperta di pannelli di vetroresina e plastici, mentre il telaio è acciaio. L’energia prodotta varia a seconda di tanti fattori (anno di costruzione, grandezza, zone ventilata ecc). In teoria però un aerogeneratore standard da 3 MW genera circa tre megawatt all’ora in piena potenza che equivale al fabbisogno energetico di circa mille piccole abitazioni per un’ora.

In quali paesi installa pale eoliche? Pensa che in futuro ci sarà un loro aumento?

Io lavoro principalmente tra Italia, Francia e Germania. Soprattutto sud Italia dove ci sono le regioni più green quelle con maggior numero di impianti eolici (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Nei prossimi anni sicuramente ci sarà un aumento di pale eoliche in tutto il paese. L’Italia ha coperto circa il 50% della propria produzione con energia da fonti rinnovabili per i primi 6 mesi del 2024 (dati TERNA). Il futuro, però, sarà un mix energetico tra rinnovabile e non.

Beve caffè e quale preferisce?

Bevo due caffè al giorno: il primo quando inizio il lavoro e il secondo dopo pranzo. Lo prendo con zucchero perché la vita è amara! Il mio preferito è, però, l’Irish coffee.

Cosa è per Lei il caffè?

Il caffè per me è una fonte inesauribile di energia (come quella che producono gli impianti dove lavoro). Mi aiuta molto nelle giornate in cui sono affaticato. Purtroppo non si può fare il caffè sulla pala eolica!

Foto pubblicate per gentile concessione dell’Ingegnere Giuseppe Zazzera

Articolo scritto da Michele Sergio e pubblicato su L’Espresso Napoletano nel mese di gennaio  2025