UN CAFFE’ CON … FEDERICO II DI SVEVIA

UN CAFFE’ CON … FEDERICO II DI SVEVIA

Inizia una nuova rubrica intitolata “Un caffè con …”. Pensata come momento di incontro, davanti ad una tazzina di caffè fumante, con i grandi personaggi del passato. Un incontro in forma privata ed informale dove si parla di tutto, anche di argomenti “personali” come la vita privata, le idee sulla religione, sulla politica, sul mondo finanche sull’amore.

Non tutti i personaggi che intervisteremo hanno avuto modo di conoscere e bere il caffè nelle diverse epoche, perché vissuti prima della sua diffusione. Cosa avrebbero pensato del caffè e se questa bevanda fosse loro piaciuta, resterà un segreto.

 

Napoli, Castel Capuano, Anno Domini 1249

Abbiamo l’onore ed il piacere di essere ricevuti da Federico Ruggero di Hohenstaufen,

Imperatore del Sacro Romano Impero, Re d’Italia, Re di Sicilia e Re di Gerusalemme, noto più semplicemente come Federico II di Svevia. Come dono per questo incontro esclusivo abbiamo pensato di offrirgli una tazzina di caffè.

Iniziamo con una domanda istituzionale: il Suo rapporto con i Papi (e la Chiesa in generale).

Iniziamo con il dire che durante la mia vita ho incontrato e conosciuto diversi Papi e con ognuno di loro ho avuto rapporti e relazioni differenti. Il Papa, oltre ad essere il vicario di Cristo e successore di San Pietro, è anche un sovrano e capo di un regno. Come tutti i regnanti tende a far si che le sue idee e le sue volontà vengano accettate anche dagli altri sovrani e dagli altri popoli. Non sempre, però, ho condiviso le iniziative e le scelte della Chiesa. Un esempio su tutti la Crociata in Terra Santa. Organizzare una spedizione militare in terre così lontane richiede ingenti capitali e uno sforzo notevole nel muovere migliaia di soldati.

La prima mia spedizione del 1227 si interruppe per una pestilenza. La mia mancata partenza dovuta a malattia non fu creduta dal Papa Gregorio IX il quale mi punì con la scomunica. L’anno seguente (ancora scomunicato) sono riuscito a riprendere possesso della Terra Santa grazie ad un abile accordo con il Sultano Ayyubide al-Malik al-Kamil. Posso dire, quindi, che con grande impegno ed un pizzico di fortuna sono di sovente riuscito a seguire gli ordini del Papato e dall’altro a mantenere la mia indipendenza.

Crede che in futuro possa esserci pace tra popoli e libertà di culto?

Io credo che ci possa essere pace e giustizia tra i popoli. Tante volte è già accaduto, come nella mia Sicilia, dove per secoli popoli diversi hanno convissuto insieme pacificamente. Ovviamente serve una legislazione giusta e condivisa per far sì che tutti possano essere tutelati. Per questo motivo nel mio regno ho voluto fortemente la Costituzione di Melfi. Il più grande pericolo alla pace tra popoli è l’ambizione di sovrani non illuminati e di cattivi governi.

Molti suoi detrattori affermano che Lei si sia convertito all’Islam. Altri, invece, che sia ateo. In cosa crede veramente?

Io credo che esista una spiritualità universale che è stata, nei secoli passati, spiegata agli uomini dalle persone più illuminate come Cristo e Maometto. Le loro parole, purtroppo, sono state, poi, nei secoli, interpretate nei modi più diversi. Fino a creare tantissime forme di credo e di religioni. La parola dei testi sacri viene anche utilizzata in modo distorto e in nome di ciò si compiono i delitti più atroci.

Non dimentichiamo, infine, che la religione viene utilizzata da molti regnanti come uno strumento di potere per controllare i popoli.

Come mai ha deciso di fondare l’Università a Napoli?

Io credo che attraverso lo studio l’individuo possa migliorare e la collettività progredire. Ho deciso, quindi, di istituire la prima Università laica a Napoli nel 1224. In questo modo i miei sudditi (che vogliono diventare ad esempio giureconsulti o medici) non sono più costretti ad andare in altre città per formarsi. Inoltre credo che chi ha studiato ha il diritto e il dovere di aiutare gli altri. Mettendo a disposizione il proprio sapere per l’universitas cioè per la collettività.

Università Federico II Napoli
Università Federico II Napoli

Il Suo rapporto con il gentil sesso: tante le donne che ha conosciuto; ce ne è stata una che ha amato più delle altre?

Nella mia vita ho avuto 3 mogli di stirpe reale. Matrimoni necessari per mantenere la pace e la stabilità all’interno del regno. Ho avuto tantissime amanti provenienti da diversi paesi e con culture diversi. Anche molto più giovani o molto più grandi di me, belle e brutte. Ho addirittura avuto un harem!

Le donne, come gli uomini, sono dotate di intelligenza e capacità e le ho sempre trattate con rispetto e dignità. C’è stata, però, una donna che è stata la più bella tra le belle, la “pulcherrima nimis” (la troppo bellissima). Bianca Lancia con la quale ho convissuto more uxorio per tanti anni fino al nostro matrimonio nel 1246 e dalla quale ho avuto anche tre figli. Credo che il sentimento che ho provato per Bianca sia stato vero amore.

Lei ha tante passioni. Ce ne può parlare?

Ho sempre avuto una curiosità inesauribile e mi è sempre piaciuto fare esperimenti. Credo di avere una dote naturale nel parlare correttamente più lingue differenti. Sono interessato a tutte le materie dello scibile umano. In primo luogo io come sovrano sono statista ma anche un giurista e un riformatore. Oltre ad essere un capo militare. Le mie passioni più grandi sono per la natura, per la filosofia, per la poesia e per la scrittura ma mi interessano anche anche l’astronomia, l’astrologia e le scienze occulte. Mi è sempre piaciuto viaggiare e scoprire nuove culture e, infine, ascoltare o tenere corrispondenza con saggi provenienti da tutto il mondo.

Per quale scopo ha deciso di realizzare il Castel del Monte?

La vera funzione di Castel del Monte non è ovviamente quella militare. Questo luogo è stato da me concepito come un luogo iniziatico dove chi entra effettua un percorso di formazione spirituale. una spiritualità, come detto laica e universale, che trascende le varie religioni. Trovando così un punto di incontro tra cristianesimo, Islam, ebraismo e religioni orientali. Un luogo dove ritrovare la pace e la serenità sia mentale che fisica. È quindi una sorta di Tempio del sapere oltre che centro benessere.

Castel del Monte
Castel del Monte

Le piace il caffè che ha bevuto?

Si mi è piaciuto molto. Non ho mai bevuto una simile bevanda. Il primo assaggio è stato un momento difficile perché non pensavo che il gusto fosse così forte. Gli assaggi successivi, però, sono stati molto piacevoli perché sentivo che questa bevanda mi stava dando una carica positiva di energia. Questa bevanda non può che provenire dai paesi arabi, popoli che io ammiro e amo profondamente. Sono sicuro che il caffè sarebbe la bevanda giusta per intrattenere discorsi letterari, artistici e scientifici con i miei ospiti nelle mie corti di Palermo e di Aquisgrana. Ma anche come bevanda magica da condividere nel Castel del Monte.

Intervista pubblicata su L’Espresso Napoletano nel mese di giugno 2024