Ciarle femminili davanti ad una tazza di caffè

Ciarle femminili davanti ad una tazza di caffè

Nel passato a Napoli c’era l’abitudine tra le donne di riunirsi in casa per chiacchierare di fronte ad una fumante tazzina di caffè. Questi incontri erano piuttosto animati. Nemmeno il borbottio della moka, che avvisa che il caffè sta “uscendo”, riusciva a fermare le signore nei loro lunghi pettegolezzi. In linea di massima oggi le donne preferiscono farsi la “chiacchiera” nei bar.  Ma anche a casa, magari, davanti ad un ginseng caldo se non a un espresso macchiato.

Ma di cosa si parla?

Gli argomenti delle nostre madri, zie e nonne, erano vari. Sull’andamento dei figli a scuola, sul comportamento degli insegnati con tanto di pettegolezzi a carico di questi ultimi. Altri argomenti topici erano i consigli utili sulle faccende domestiche.  Sulle ricette culinarie e sui prodotti di bellezza o per la casa. Ma in queste riunioni si trattavano anche di argomenti “piccanti”? Siamo convinti di sì. Anche se i nostri genitori e nonni certamente lo negherebbero costituendo determinati argomenti tabù per l’epoca.

Con l’evoluzione dei tempi le problematiche lavorative hanno preso maggior piede nelle conversazioni tra donne al pari di quelle sentimentali. Non mancano scambi di idee in ordine ai viaggi fatti o da fare. Si chiacchiera anche sulle attività sportive e a quelle del tempo libero. In particolare da una giornata alla spa, allo shopping e chi più ne ha più ne metta.

Il caffè a Napoli come bevanda aggregante

In conclusione è impossibile non associare il caffè, il suo aroma ed il sibilo della macchinetta ad un ricordo di felice convivialità che sia casalinga. La differenza è che in passato la socialità si sviluppava in cucina mentre la padrona di casa preparava il caffè, ancor prima, dunque, di sorbirlo. Il tempo impiegato, infatti, per mettere l’acqua nella caldaia della moka, il macinato nel filtro e la caffetteria sul fuoco era il momento ideale per iniziare i discorsi.

Sarebbe bello se anche in questo mondo d’oggi, sempre più frenetico, si potesse trovare il tempo e la voglia di dedicarsi a questa ritualità, importante per la condivisione di problemi e sentimenti.

Michele Sergio

Articolo pubblicato su IL ROMA il 07 marzo 2025

Immagine creata con l’I.A.