Il caffè e la sostenibilità ambientale

Il caffè e la sostenibilità ambientale

La sostenibilità ambientale è una delle sfide più importanti che il genere umano sta affrontando. Già si fanno sentire i primi effetti dei danni causati dal fattore umano. Attività come inquinamento e deforestazione che hanno un impatto certamente negativo sul nostro pianeta. Ed è per questo che sempre più persone, da tutte le parti del mondo, si stanno impegnando a contrastare questi fenomeni ed , in particolare, quello del riscaldamento globale.

Il problema del disboscamento e del riscaldamento globale

La coltivazione del caffè come tutte le attività umane ha un profondo impatto sull’ambiente. Sono, infatti, decenni, che il disboscamento di intere foreste del centro e sud America corre di pari passo alla crescente richiesta di consumo di caffè. Sempre più prepotentemente le piantagioni di caffè e le altre coltivazioni (cacao, tabacco, canna da zucchero, frutta esotica, soia ecc) stanno prendendo posto ai boschi e alla jungla. Il riscaldamento globale, infatti, non è dovuto solo al disboscamento. Ma anche l’utilizzo dei combustibili fossili per trasportare il caffè dai paesi produttori a quelli consumatori.

La logica conseguenza di questo fenomeno è una certa tolleranza da parte delle popolazioni locali a non fermare o condannare gli incendi. Incendi che ogni anno colpiscono le foreste pluviali.

La soluzione tradizionale

Cosa fare allora? I tempi, però, fortunatamente, sono cambiati e tutti si stanno rendendo conto che il nostro pianeta, la nostra unica casa, deve essere tutelata e difesa.

La prima e più fattibile soluzione è quella che tutti i governi sostengano i paesi produttori di caffè, le famiglie che ivi lavorano le specie animali che ci vivono. Tutelare le foreste fermando il fenomeno del disboscamento e, anzi, al contrario, promuovendo una politica di rimboscamento. Nel contempo istruire e informare i consumatori a scegliere un caffè sostenibile. Per arrivare un giorno a pretendere di acquistare solo caffè prodotto con criteri che rispettano la filiera di produzione. E coltivato con tecniche e prodotti che non danneggiano la materia prima.

Le certificazioni

Una soluzione importante sono le certificazioni riportate sulle confezioni di caffè. Certificazioni che attestano che lo stesso è stato coltivato con l’utilizzo di buone pratiche agricole. In modo corretto e coscienzioso. Un caffè, insomma, sostenibile anche per il nostro pianeta.  Tra le più note ricordiamo.

“Rainforest alliance” che integra le buone pratiche per la biodiversità, lo sviluppo della comunità locale dei farmer e dei diritti dei lavoratori e delle pratiche agricole produttive per garantire la sostenibilità (come eliminare sprechi d’acqua e garantire un numero minimo di alberi per l’ombreggiatura).

“Fairtrade” che supporta le buone pratiche per migliorare la vita delle famiglie che ivi lavorano garantendo prezzi equi, prezzi minimi e sviluppo comunità locale.

UTZ Kapeh per migliorare condizioni economiche, commerciali e sostenibilità ambientale.

Biologico che attesta l’utilizzo nella coltivazione di buone pratiche agricole senza l’uso di fertilizzanti e pesticidi nocivi per l’ambiente.

Bird friendly per la tutela delle colonie di uccelli che vivono in quei luoghi.

La soluzione alternativa

C’è chi però già sta pensando oltre. Da molti anni infatti sono partiti studi scientifici (promossi anche dai governi) finalizzati alla creazione di nuove forme di alimentazione. Forme di alimentazioni che non abbiano un impatto negativo con l’ambiente. Ed è così accanto a chi propone nuovi cibi e nuove tecniche di coltivazione si affiancano chi promuove ricerche scientifiche che sono finalizzate a creare cibi sintetici come la carne artificiale o il caffè sintetico.

Non sappiamo se questa sarà la soluzione ai nostri problemi. Quello che però sappiamo è tutti dobbiamo impegnarci a formare una nuova visione (e presa di coscienza) dei problemi ambientali attraverso una corretta e ampia informazione. Questo per dare ai consumatori la capacità di fare acquisiti più consapevoli. E ai governi la volontà di dare una tutela forte concreta a tutta la filiera del caffè.

Viva il caffè!

Michele Sergio

Articolo pubblicato su Il Roma il 20.06.2025

Immagine creata con l’I.A.