Cartolina di un Caffè napoletano dell’Ottocento

Cartolina di un Caffè napoletano dell’Ottocento

I “Caffè”: veri e propri cuori pulsanti della società nei secoli scorsi

Una bella gouache. All’ombra di una tenda per ripararsi dal sole, con il Vesuvio a fare da sfondo, ecco l’immagine di un caffè napoletano dell’800. Uomini d’alto rango abbigliati secondo i dettami stilistici dell’epoca, con tanto di bastone e tuba. Uomini intenti a conversare gustando un buon bicchiere di rosso (chissà … un aglianico, un piedirosso …). Solitario un rubizzo e panciuto avventore, apparentemente più avvezzo a godere dei semplici piaceri della vita che a diffondersi in impegnative disquisizioni. Un cameriere discretamente osserva i clienti dall’uscio del Caffè. Alle sue spalle fa capolino il titolare che controllare anche il suo dipendente-controllore. L’austero militare osserva severamente il suo commensale. Un’agile colonna di marmo bianco, con in sommità una statua della Vergine indica la strada alla carrozzella che si allontana guidata dal conducente nella sua divisa con dietro un ragazzo addetto alla frusta del malcapitato cavallo.

La cartolina rimanda al tradizionale sincretismo napoletano, ancora attuale, dove il Sacro accompagna ogni momento della vita, anche ludico e profano. Offre, altresì, uno spaccato, nemmeno tanto parziale, della vita e del costume napoletano nell’800. Così come potevano leggersi nel luogo d’incontro per eccellenza: il Caffè.

I caffè nell’800

Veri e propri aggregatori sociali negli ultimi tre secoli dello scorso millennio, tanti storici Caffè sono sopravvissuti, sparsi nell’intera Europa. Perpetuando quella antica vocazione a costituire piccole agorà nelle nuove e moderne capitali europee. I Caffè hanno superato i secoli proprio per questa funzione che è stata loro sin dall’apertura dei battenti, ad inizi ‘700,  delle prime “botteghe del caffè”.

Tre, in sintesi, le principali ragioni che spiegano come i Caffè diventarono nel volgere di pochi anni i locali più esclusivi e alla moda, il cuore della vita politica, culturale, sociale ed artistica delle principali città europee.

  1. Offerta – I caffè erano gli unici luoghi dove si potevano gustare bevande come il caffè, il thé, la cioccolata o leccornie come dolci e gelati.
  2. Cultura – Come accennato alla piazza, a partire dal ‘700 si sostituisce, via via, il Caffè. E’ qui che si riuniscono letterati e poeti, politici e giornalisti, musicisti, cantanti e attori. E’ qui che si incontrano, discutono, si scambiano esperienze ed impressioni, trovando, di sovente l’ispirazione giusta per comporre e creare.
  3. Moda e svago. I migliori Caffè divennero ben presto i luoghi più in, quelli dell’intrattenimento alla moda. Luoghi dove trascorrere le serate, mangiando, bevendo, ascoltando musica.E assistendo agli spettacoli in voga, come, per esempio, il Cafè Chantant.

I Caffè celebri

Le città europee che più di tutte hanno visto un esplosione dei “Caffè” sono le seguenti. Vienna (Cafè Central 1876, Mozart Cafè 1794, Cafè Landtmann 1873). Parigi (Cafè Le Procope 1686, Cafè de la Paix 1862). Venezia (Caffè Florian 1720, Caffè Quadri 1775 e Caffè Lavena 1750).

Anche altre città hanno visto caffè importanti dove si faceva politica, cultura e arte. In Italia ricordiamo Napoli (Caffè Gambrinus 1860), Milano (Caffè Savini 1867 e Caffè Cova 1817), Roma (Antico Caffè Greco 1760), Firenze (Caffè Gilli 1733, Caffè Paszkowski 1846 e Caffè Rivoire 1872) e Torino (Caffè al Bicerin 1763, Caffè Cambio 1757, Caffè San Carlo 1822 e Caffè Baratti & Milano 1875).

In Europa ricordiamo. Madrid (Cafè Commercial 1887), Budapest (New York Café 1894) Lisbona (Cafè a Brasiliera 1905) e Praga (Cafè Louvre 1902 e Cafè Imperial 1913)

 

Michele Sergio

Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di agosto 2017