I Caffè storici d’Italia
I Caffè. Luoghi d’arte e lettere, patrimonio da difendere
Articolo di Michele Sergio pubblicato su L’Espresso Napoletano del mese di aprile 2018
Vi trascorrevano il tempo Stendhal, Wagner, Goethe, Casanova e perfino Buffalo Bill. Al L’Antico Caffè Greco di Roma, ubicato nella centralissima Via dei Condotti dal 1760, vi passavano tutti “i grandi” del momento.
Da oltre 250 anni salotto letterario e galleria d’arte (oltre 300 i dipinti allocati nelle sue sale) per eccellenza della Capitale, rischia ora, è notizia di cronaca, di chiudere i battenti causa insostenibili oneri locatizi. Sarebbe l’ultimo di un lungo elenco di Caffè storici che hanno dovuto cessare la loro attività.
Sarebbe auspicabile che non chiudesse le sue porte, necessario che proseguisse ad operare, a continuare ad accogliere nelle sua sale vecchi e nuovi avventori, perpetuando la fondamentale funzione sociale di ogni Caffè storico.
Forse non tutti sanno che molta della migliore storia del Belpaese è stata fatta proprio all’interno dei Caffè. Assiduamente frequentati, a partire dal ‘700, da letterati, filosofi, giuristi, poeti e artisti, divennero il luogo privilegiato del “fare cultura”. Bevande esclusive, altrove introvabili, come il caffè, il the e la cioccolata e i più innovativi spettacoli di musica e recitazione, erano esclusiva dei Caffè, ritrovi unici dove divertirsi e bere a la page, eccellenti e trasversali luoghi di aggregazione e formazione socio-culturale.
Senza i moderni media, web compreso, furono proprio i Caffè a costituire l’inesauribile fucina delle avanguardie culturali, la cassa di risonanza delle nuove idee. Ascoltando una canzone, ammirando un balletto, sorbendo una bevanda, avventori tra gli avventori, artisti e letterati creavano, politici e giornalisti davano vita a partiti e giornali.
La tutela dei Caffè è, dunque, di vitale importanza, non solo per la custodia del nostro glorioso passato, ma anche perchè il solco culturale per la prima volta scavato proprio dai Caffè storici possa essere ancora tracciato.
L’Italia, fortunatamente, è ancora ricca di questi magici ed imperdibili ritrovi: Baratti & Milano, Caffè Fiorio e Caffè San Carlo a Torino; Caffè-Pasticceria Cova, Bar Jamaica, Caffè Savini a Milano; Caffè Florian, Caffè Quadri, Caffè Lavena a Venezia; Caffè San Marco e Caffè Tommaseo a Trieste; Caffè Pedrocchi a Padova; Caffè Mangini a Genova, Gamberini a Bologna; Caffè Gilli, Caffè Giubbe Rosse, Caffè Paszkowski, Caffè Rivoire a Firenze; Caffè dell’Ussero a Pisa; Gran Caffè Gambrinus a Napoli; Caffè Stoppani a Bari; L’Antico Caffè Greco a Roma (si spera ancora per lungo tempo).
Caffè Florian – Venezia
La Serenissima è stata per molti secoli porto principale del mediterraneo. Qui arrivavano le stoffe più pregiate, le spezie introvabili, le pietanze esotiche. Quando aprono i battenti dei primi caffè in Piazza San Marco è immediato successo. La portata storica delle caffetterie è così epocale che Carlo Goldoni addirittura scrive una commedia, “La Bottega del Caffè”, dedicata proprio a questi nuovi luoghi di ritrovo. Ancora oggi è possibile visitare questi monumenti della storia di Venezia. Il più prestigioso Caffè italiano (e forse anche il primo) è il Florian. Inaugurato nel 1720 da Floriano Francesconi con il nome di “Alla Venezia Trionfante” è stato ribattezzato “Al Florian” per il modo di dire dei suoi avventori “andemo da Florian”. Frequentatori del Florian, tanto per citarne alcuni, Giuseppe Parini, Silvio Pellico, Ugo Foscolo, Charles Dickens, Johann Wolfgang Goethe, Jean-Jacques Rousseau, senza dimenticare Giacomo Casanova che qui corteggiava le dame.
Gran Caffè Gambrinus – Napoli
Il caffè a Napoli si diffonde “ufficialmente” con l’arrivo della principessa austriaca Maria Carolina, futura consorte del Re Ferdinando IV di Borbone. È lei che più di tutti propone la bevanda nelle sue sfarzose feste; è grazie a lei che, ben presto, cominciano ad aprire in città tante caffetterie, soprattutto lungo Via Toledo. Vi si fa cultura, in ogni campo. Oggi l’ultimo antico Caffè napoletano, l’unico sopravvissuto all’impietoso tempo, è il Gran Caffè Gambrinus. Fondato nel 1860 e ubicato in piazza Trieste e Trento, con affaccio su Piazza del Plebiscito, è, ancora oggi, il tempio del caffè, della pasticceria e della gelateria alla napoletana. Eccellenti frequentatori del Gambrinus Oscar Wilde, la Principessa Sissi, Gabriele D’Annunzio, Edoardo Scarfoglio, Matilde Serao, Jean Paul Sartre ed i Presidenti della nostra Repubblica.
Il Caffè Pedrocchi di Padova
Uno dei Caffè più belli, importanti e monumentali d’Italia. Fu ideato e realizzato nel 1831 dall’architetto veneziano Jappelli per volontà di Antonio Pedrocchi si presenta come un vero e proprio tempio nel cuore di Padova e ogni sua sala richiama uno stile artistico di una specifica epoca storica. Imponente la facciata con colonne neoclassiche e deliziose sono le sale interne. Siccome verso la metà del ‘800 gli studenti e i patrioti stabilirono proprio qui la sede per progettare l’unità d’Italia e questi ultimi fondarono addirittura un settimanale satirico-politico chiamato proprio “Caffè Pedrocchi”. Oggi il Caffè ospita al suo interno il Museo del Risorgimento. Tante le personalità che sono passate qui: dai Savoia a Carducci, da Giacosa alla Duse.
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