Clemente VIII, il papà che “battezzò” il caffè

Il papà che battezzo il caffè
Tutti bevono il caffè ma anche i Papi lo bevono? Non conosciamo ancora le abitudini e i gusti del neoeletto Papa Leone XIV. Però sappiamo che il precedente pontefice, l’argentino Papa Francesco I (al secolo Jorge Mario Bergoglio) era solito bere caffè. E quando fu in visita a Napoli nel 2015 ebbe modo di assaggiare il cappuccino del Gran Caffè Gambrinus.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea. Chi fu il primo papa della storia ad assaggiare il caffè? Secondo la versione più accreditata fu Papa Clemente VIII (in carica dal 1592 al 1605), 231° Papa della Chiesa Cattolica, uno dei pontefici più influenti del XVI secolo ad avere bevuto la prima tazza di caffè.
Papa Clemente VIII, una figura controversa
Clemente VIII fu una figura molto complessa. Fu uno dei pontefici più famosi della Chiesa Cattolica e passò alla storia per essere riuscito a riappacificare la Francia, assolvendo Enrico IV (1595) dopo la sua conversione al cattolicesimo, favorendo la fine delle guerre di religione francesi. Per avere esteso lo Stato della Chiesa con l’annessione di Ferrara (1598) alla sovranità papale. Molto discussa fu la sua decisione di processare e condannare Giordano Bruno al rogo (1600) sotto l’Inquisizione romana. Il Papa è ricordato anche per avere proibito il consumo di tabacco in luoghi sacri e, nel contempo, avere favorito il consumo di caffè.
Tornando, quindi, al nostro racconto, che fonde fatti storici con la leggenda, si dice che un giorno, Papa Clemente VIII fosse stato invitato a provare questa nuova bevanda. Bevanda che stava rapidamente diffondendosi tra i nobili e i mercanti. Il pontefice, noto per il suo spirito aperto e la sua curiosità, decise di assaggiarlo. L’apologo del Papa ci racconta che il pontefice, dopo averla provata, giudicò la bevanda «così squisita che sarebbe un peccato lasciarla bere esclusivamente agli infedeli».
Il “battesimo” del caffè
Non soggiacendo, quindi, alle pressioni dei suoi consiglieri, che volevano che dichiarasse il caffè una bevanda del diavolo a causa della sua popolarità tra i musulmani del Medio Oriente, egli dichiarò pronunciò la sentenza. “Questa bevanda del diavolo è così buona… che dovremmo cercare di ingannarlo e battezzarla”. Fu così che il caffè fu approvato dal sommo pontefice. “Sdoganato” così il caffè subito si sviluppò un florido commercio con le colonie del nuovo mondo. E iniziò così il consumo in tutti i paesi cattolici (e non solo).
L’aneddoto di Papa Clemente VIII, episodio curioso e singolare, rappresenta un esempio di come l’apertura al cambiamento possa influenzare la storia e la cultura. Il caffè, una volta considerato sospetto, divenne poi simbolo di socialità, intellettualismo e convivialità. Un semplice assaggio, contribuì a cambiare le abitudini di un continente.
Viva il caffè.
Michele Sergio
Articolo pubblicato su Il Roma il 09 settembre 2025
Immagine creata con l’I.A.