Colonello Alberto Valent, una nuova guida per la Nunziatella

Le parole del Comandante della prestigiosa e antica Scuola Militare Nunziatella, tra le tappe della carriera e il profondo legame che lega la sua crescita, personale e professionale, alla città di Napoli

Il colonello Alberto Valent, 83° Comandante della Scuola Militare Nunziatella dal settembre 2024, nonostante sia originario di Pinerolo in Piemonte, è molto legato alla città di Napoli anche per via della Sua formazione scolastica ricevuta, per l’appunto alla Scuola Nunziatella (1995-1998). Questo antico Istituto militare, fondato nel 1787, per volontà di Ferdinando IV di Borbone, tra i più antichi al mondo, oggi rappresenta un’eccellenza italiana e ha formato e forma tutt’oggi i futuri leader nel campo sia militare che civile. Il Colonello Valent, oltre ad occuparsi della formazione degli allievi, sostiene tante attività finalizzate alla valorizzazione e promozione della scuola Nunziatella, della sua storia e dei suoi valori.

Il Colonnello Alberto Valent, Comandante della Scuola Militare Nunziatella
Il Colonnello Alberto Valent, Comandante della Scuola Militare Nunziatella
Colonello ci dia qualche notizia sulla sua formazione e sulla scelta di abbracciare la vita militare

“Sono, nato a Pinerolo nel 1979 è ho frequentato il 208° corso della Scuola Militare Nunziatella. Successivamente ho proseguito la carriera militare nell’Accademia Militare di Modena e presso la Scuola Ufficiali di Torino, uscendo da lì come tenente dei paracadutisti.

Nel 2003 ho conseguito la Laurea in Scienze Strategiche presso l’università di Torino e nel 2005 in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Trieste. Ho inoltre frequentato il 19° Corso presso l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze conseguendo il titolo ISSMI ed il Master in Studi Internazionali Strategico Militari.”

Ci racconta le sue le attività e le missioni all’estero prima di diventare Comandante della Nunziatella?

“Inquadrato per quasi 20 anni nella Brigata Paracadutisti “Folgore” come comandante di plotone prima e di compagnia poi, ho servito diverse volte in Kosovo, Iraq e Afghanistan, ho partecipato con le Nazioni Unite come osservatore militare alla missione nel Sahara Occidentale ed ho lavorato per 4 anni in Inghilterra, presso uno dei Comandi NATO. Dopo avere comandato il 2° battaglione paracadutisti “Tarquinia” a Livorno e successivamente il battaglione allievi marescialli presso la Scuola Sottufficiali dell’Esercito, a settembre del 2024 ho assunto il comando della Scuola Militare Nunziatella come 83° Comandante.”

Come descrive la funzione, sotto il profilo non solo militare ma anche sociale e umano, del Comandante della Nunziatella in una città tanto particolare quanto Napoli?

“Comandando un istituto di formazione di tale spessore militare, storico e culturale, che ha come motto “preparo alla vita ed alle armi”, ho, non solo, il compito di formare ed istruire giovanissimi leader, sia in ambito militare che civile, ma anche e soprattutto quello di educare dei cittadini modello, che la Nunziatella restituisce alla società forti di una potente preparazione etica e morale, capaci di mantenere e diffondere i valori fondanti della nostra Repubblica, come il senso civico, il rispetto e la lealtà.

La città di Napoli da sempre è legata alla Scuola Militare Nunziatella, intendendola come parte del suo patrimonio culturale e formativo in quanto da sempre radicata nella sua storia e nelle sue tradizioni. I nostri Allievi dal 1787, ininterrottamente popolano le vie del centro e sono sempre stati un grande patrimonio che attira l’attenzione di cittadini e turisti con le loro belle divise. Il Comandante della Nunziatella, inoltre, ha il compito di aprire a tutta la cittadinanza le bellezze artistiche e culturali che la Scuola custodisce, contribuendo alla diffusione della cultura e dell’arte.”

Interno della Chiesa della Scuola Militare Nunziatella
Interno della Chiesa della Scuola Militare Nunziatella
Come è possibile formare i futuri cittadini con le stellette in un’epoca contraddistinta sempre più dall’Intelligenza Artificiale e dalla robotica anche in campo militare?

“La “Nunziatella” nella sua mission di fornire una formazione d’eccellenza è al passo con i tempi e struttura la preparazione degli allievi anche sotto l’aspetto tecnologico. Infatti, nell’ambito di un progetto STEAM (Science, Technology, Engineering, Art and Mathematics, ndr) i giovani allievi della scuola assistono a numerose conferenze su temi come la cybersecurity e l’Intelligenza Artificiale, frequentano corsi di informatica e dronizzazione ed elaborano attività di gruppo su tali tematiche.

Inoltre, la “Nunziatella”, in quanto custode di arte e cultura, integra alle discipline tecnologiche ed informatiche l’arte in tutte le sue forme, con visite presso i più importanti musei e siti archeologici campani, con numerosi concerti organizzati nella splendida cornice della Chiesa della Nunziatella e con spettacoli di opera e lirica presso il Teatro San Carlo. È fondamentale, per noi cittadini d’Italia, Patria dell’umanesimo, l’integrazione dei saperi per evitare che le spinte verso la specializzazione ci inducano verso la compartimentazione della cultura.”

Come intende la formazione in un’epoca dove taluni valori tradizionali sembrano essere superati in favore di concezioni di vita più personalistiche e individualistiche?

“All’interno della “Nunziatella” gli allievi accrescono e sedimentano quei valori che da secoli animano il nostro Paese. Nella vita comunitaria imparano l’importanza del gruppo, del rispetto, della solidarietà e dell’aiuto reciproco, accrescendo lo spirito di corpo e l’unità fra i corsi. Parlare di leadership oggi significa far confrontare i nostri allievi con le numerose responsabilità che la nostra formazione richiede; è fondamentale che imparino ad eseguire ordini per sviluppare il coraggio di decidere. Una formazione d’eccellenza oggi non può non affiancare alle tradizionali materie liceali, programmi di istruzione sulle tecnologie emergenti ma soprattutto formazione esperienziale sulle soft skills per la crescita della loro leadership attraverso addestramenti militari e non solo.”

Considerato il suo legame con Napoli, quali sono i suoi gusti in materia di caffè e le sue preferenze sul modo di berlo?

“Solitamente sorseggio la mia tazza di caffè la mattina presto mentre ammiro lo stupendo Golfo di Napoli dopo aver fatto sport prima di presenziare alla cerimonia dell’alzabandiera con i miei allievi. Durante la giornata, invece, al termine di un board decisionale o di un working group con il mio staff, il caffè è il nostro modo di trascorrere un momento di socialità insieme prima di rientrare nei rispettivi uffici e lavorare su quanto deciso in riunione. Mi piace bere il caffè amaro, senza zucchero, senza alcuna ‘artefazione’, proprio per apprezzarne il gusto originale che a Napoli – possiamo dirlo – è sempre ottimo.”

 Cosa rappresenta per Lei il caffè?

“A Napoli il caffe è sempre un momento di condivisione importante, e questo penso proprio di averlo imparato da allievo della Nunziatella, quando scendendo dalla bellissima collina di Pizzofalcone, mi fermavamo ad altri colleghi di corso per sorseggiare un caffè in libera uscita, per condividere un momento di serenità lontani dagli impegni della Scuola.  Vi confesso però, che ho cercato di esportare questo modo di fare anche all’estero, infatti, quando prestavo servizio al Comando Nato in Inghilterra ogni volta che ricevevo un collega di un’altra nazione in ufficio, per collaborare sui temi comuni, offrire un caffè era una straordinaria metodologia di ice-breaking per rompere il ghiaccio, mettere la controparte a suo agio e lavorare insieme con ancora più energia. Ho sempre considerato il caffè un fenomeno aggregante ed una piccola attenzione verso gli altri.”

 

Monumenti ai caduti
Monumenti ai caduti all’interno della Scuola Militare Nunziatella
In memoria del sacrificio

Visitando l’Istituto e osservando gli antichi cimeli militari, gelosamente conservati, si comprende di quanto lo stesso abbia dato tanto nei secoli al nostro paese, così come gli stessi allievi che in alcuni casi hanno sacrificato la loro giovane vita alla patria. Ad eterno ricordo e riconoscenza di tutti i valorosi allievi caduti durante la Prima guerra mondiale, nel corridoio d’ingresso fu posizionata una roccia del ‘Monte Sacro alla Patria’ (presa dal monte Grappa, teatro di una sanguinosa battaglia della Grande Guerra) sormontata da un’aquila che tiene tra i suoi artigli la bandiera dell’Italia. Quando allievi ed ex allievi passano accanto al ‘Masso’, rendono il saluto militare, percorrendo lo spazio sul lato destro.

 

Michele Sergio

Pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di giugno 2025

 

Intervista e foto sono state autorizzate dallo Stato Maggiore dell’Esercito che ne detiene i crediti.