Intervista a Isa Danieli

Intervista a Isa Danieli

Seduti ai tavoli del Caffè Gambrinus per una piacevole chiacchierata con una grande attrice italiana: Isa Danieli. Carismatica, talentuosa, versatile, professionale e simpaticissima, ha iniziato la sua carriera artistica giovanissima con Eduardo De Filippo e poi si è dedicata al teatro, al cinema e alla televisione. Ha lavorato con grandi attori e registi italiani del calibro di Paolo Villagio, Luciano De Crescenzo, Lina Wertmüller e Giuseppe Tornatore. Nonostante siamo interrotti più volte da persone che vogliono salutare Isa Danieli e scattare un selfie, riusciamo a portare a casa l’intervista.

‘Come ha iniziato la carriera artistica?’

‘Io recito da quando sono nata, da quando ho iniziato a parlare! Mia mamma faceva l’attrice. Da lei ho ereditato il talento che poi ho perfezionato con i suoi insegnamenti. I primissimi passi li ho fatti al collegio Suor Orsola Benincasa dove spesso facevo la protagonista negli spettacoli organizzati dall’Istituto scolastico. Mia mamma, però, non voleva che facessi l’attrice. Lei voleva, in qualche modo, proteggermi, a suo dire, da questo ambiente ed Io per protesta lasciai la scuola!

Nonostante gli sforzi di mia madre sono riuscita a realizzare il mio sogno. Quando mia mamma riprese l’attività di attrice e fondò una compagnia di sceneggiate, ebbi, infatti, modo di entrare nel mondo dello spettacolo. Stavo sempre con Lei a teatro. Amavo vedere le prove e le rappresentazioni, arrivando ad imparare tutte le battute delle commedie a memoria. L’occasione arrivò quando si ammalò una giovane attrice della compagnia. Il socio-impresario di mia mamma insistette affinché io la sostituissi. E quindi fu così che a 14-15 anni debuttai al Teatro Lopez di Pozzuoli (che ahimè oggi non c’è più) con la commedia ‘O curniciello, un’opera (sceneggiata) ispirata alla omonima canzone. Ricordo che l’esordio andò molto bene. E fu così che entrai nella compagnia in maniera stabile. Facevamo ben tre spettacoli al giorno.’

Isa Danieli con Eduardo De Filippo
Isa Danieli con Eduardo De Filippo

‘Quando è arrivata la consacrazione artistica?’

‘Con Eduardo De Filippo, al Teatro San Ferdinando. Anche in questo caso riuscii ad entrare nella sua prestigiosa compagnia grazie ad una sostituzione di un’attrice che, poverina, aveva avuto un attacco di appendicite. Lui mi chiamò, dopo avere letto la mia lettera (accompagnata da una foto della commedia ‘O curniciello) che gli mandai. Feci la prova della sola e unica battuta che doveva dire e dopo la battuta venne giù la risata dei presenti.

Superato, quindi, il provino Eduardo mi disse di portarmi un costume per recitare nella sua commedia Napoli milionaria nella parte dell’amica della figlia. Era usanza all’epoca che gli attori portassero da casa l’abito di scena. Al termine dello spettacolo (che andò benissimo) andai a salutare il Direttore (Eduardo) pensando tra me e me che avevo terminato il mio lavoro ma con grande sorpresa Eduardo mi volle fissa nella sua compagnia. E così iniziò il mio lavoro con Eduardo e nel 1954 poi recitai in Miseria e nobiltà.’

‘Un ricordo di Eduardo’

‘Una persona seria, educata, sempre gentile. Sì severo ma sempre giusto. Teneva tantissimo al rispetto del copione da parte degli attori con i quali, a differenza di quello che si dice, era molto generoso. Ricordo, a tal proposito, un episodio dove insieme ad una mia amica chiedemmo a Eduardo d’assistere ad uno spettacolo de La Nuova Compagnia Di Canto Popolare del compianto Maestro Roberto De Simone. Rimase così entusiasta che decise di dare gratis a questi giovani artisti la possibilità di utilizzare il Suo San Ferdinando due volte a settimana (il giovedì e la domenica sera). Rimanemmo tutti molto colpiti da questo nobile gesto.’

‘Qual è il personaggio teatrale al quale Lei è stata più legata.’

‘Per me è stata Clotilde di Ferdinando opera scritta da Annibale Ruccello nel 1985 (morto giovanissimo ahimè in un tragico incidente automobilistico). È un dramma di due ore a me dedicato. Lo ho apprezzato moltissimo.’

Isa Danieli con Totò
Isa Danieli con Totò

‘Chi invece avrebbe voluto interpretare ma non è riuscita a farlo?’

‘Mi sarebbe piaciuto fare Medea ma non sono riuscita ad ottenere la parte. Non ho grandi rimpianti però perché fortunatamente in quel periodo lavoravo per De Simone ne La Gatta Cenerentola. Ruolo che mi ha accontentato molto.

Con il senno del poi avrei dovuto accettare di recitare nel film Ricomincio da tre di Massimo Troisi.  Ricordo che venne a cercarmi nella mia casa a Roma e fece tre piani a piedi (nonostante già all’epoca aveva dei problemi di cuore). Siamo stati due giorni a parlare. Poi alla fine rifiutai perché preferii fare teatro. Quando ci ripenso mi dispiace e m’amareggio molto. Questa scelta è stata anche condizionata dal fatto che ho trovato il lavoro nel cinema più faticoso di quello nel teatro. Ricordo infatti che per lavorare nel film Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore dovevo fare tantissima strada per raggiungere il set nel cuore della Sicilia. Forse anche per questo motivo ho amato più il Teatro rispetto al cinema e alla televisione.’

‘Lei ha lavorato con grandi attori. Ci dice un ricordo di Luciano De Crescenzo e Paolo Villaggio?’

‘Luciano De Crescenzo era uno spettacolo. Una persona molto colta e interessante. Ho lavorato con grande piacere nel suo celebre film ‘Così parlo Bellavista’. Paolo Villaggio per me è stata una cosa importante. Siamo stati molto bene insieme. Era educato e professionale. È stato il personaggio giusto per interpretare il ruolo del Professore Sperelli nel film ‘Io speriamo che me la cavo.’

Isa Danieli
Isa Danieli

‘Quale regista ricorda con maggiore affetto?

‘Oltre agli stessi Luciano De Crescenzo e Giuseppe Tornatore ricordo con molto affetto Lina Wertmüller. Siamo state due sorelle.  L’ho apprezzata sia come donna, sia come regista. Ha scritto per me ‘Amore e magia nella cucina di mamma, un’opera teatrale tratta da una storia vera.’

‘Lei beve caffè?’

‘Oggi non bevo più caffè. Prima si, soprattutto quando fumavo. Ricordo che lo bevevo amaro. Lo facevo a casa ed ero felice. Metà della mia vita lo ho passata, però, tra gli alberghi di mezza Italia dove ero solita bere il caffè di frequente; devo dire che, ahimè, quello bevuto nelle altre città d’Italia non era buono come quello napoletano.’

‘Cosa è per Lei il caffè?’

‘Come detto io non bevo più caffè. Però negli ultimi tempi mi sto chiedendo perché ho fatto questa scelta. Forse lo bevevo perché mi piaceva accompagnarlo al fumo. Il caffè è una cosa bellissima. Speciale per Napoli, mette a posto i litigi. Meno male che esiste (nel corso della conversazione la Danieli mi ha fatto l’onore di prendere un caffè al Gambrinus).’

Michele Sergio

Articolo pubblicato su L’Espresso napoletano nel mese di novembre 2025

CREDITI FOTO: Archivio Isa Danieli