L’arrivò del caffè a Vienna

L’arrivò del caffè a Vienna
Vienna, capitale per secoli dell’Impero Austro-Ungarico, metropoli mitteleuropea, culla della musica classica ed anche città del caffè. Tantissime le storiche caffetterie e pasticcerie dove si possono gustare tante prelibatezze tra le quali primeggia la sachertorte.
Ma come e quando Vienna è diventata una capitale del caffè?
La storia ufficiale inizia con una guerra, o meglio, con un assedio. Siamo nell’anno 1683 e l’esercito ottomano ha circondato completamente la città. Sembrano non ci siano speranze per i difensori austriaci soprattutto per la differenza di numero tra assedianti e assediati. Quando oramai i viennesi avevano perso le speranze ecco arrivare in loro soccorso l’esercito della Lega Santa (un esercito formato da stati cristiani voluto dal Papa Innocenzo XI e compattati dal frate cappuccino Marco D’Aviano) condotto dal re polacco Jan III. I turchi vengono sconfitti e Vienna viene liberata.
Nell’accampamento gli eserciti vincitori trovano cinquecento sacchi abbandonati di chicchi crudi di caffè. Ma nessuno sapeva di cosa si trattasse (si pensava a mangime per animali). L’unico a saperlo era il militare polacco George Franz Kolschitzky che, avendo vissuto per un periodo in Turchia, aveva imparato a tostare e macinare i chicchi e a a preparare il caffè.
La prima caffetteria viennese Haus zur blauen Flasche di George Franz Kolschitzky
Avendo reso grandi servigi durante la guerra (come messo di collegamento tra i vari eserciti), chiese e ottenne come proprio compenso i sacchi di caffè. Kolschitzky aprì nel 1684 la prima caffetteria viennese Haus zur blauen Flasche (che oggi però non esiste più).
Il caffè piacque così tanto che si diffuse velocemente in tutta la città e divennero numerosi i Caffè, veri e propri salotti letterari. Ecco spiegato il perché Vienna è oggi riconosciuta tra le capitali mondiali del caffè.
Curiosità
Una curiosità. Si dice che il padre cappuccino Marco D’Aviano, uno degli artefici della liberazione di Vienna, assaggiato il caffè non lo gradì per il gusto troppo amaro e preferì allungarlo con il latte. Era nato il cappuccino!
Michele Sergio
Articolo pubblicato su IL ROMA il 16 maggio 2025
Immagine creata con l’I.A.