Rossetto e caffè di Sal Da Vinci

Rossetto e caffè di Sal Da Vinci
Non c’è niente da fare: in Italia il caffè è cultura ma a Napoli diventa un vero è proprio culto, una manifestazione di sentimento vero. E lo diciamo senza tema di smentita. È dovere morale di ogni buon napoletano, infatti, praticare, condividere e tramandare il rito del caffè. Ognuno lo fa a modo proprio. I cantanti, figli di Partenope, ad esempio, lo fanno con le loro canzoni.
L’ultima in ordine di tempo è “Rossetto e caffè” di Sal Da Vinci (nome d’arte di Salvatore Michael Sorrentino) figlio del celeberrimo Mario da Vinci, storica voce della canzone napoletana. Amore e caffè, gelosia, passione, dolore e follia. Questi gli ingredienti di una hit di grande successo.
Una poesia d’amore
È un monologo struggente nel quale il protagonista del pezzo confessa, senza veli, i suoi sentimenti alla propria donna. È la storia di un amore controverso, non sempre ricambiato; l’urlo disperato di un uomo che ama. Il bacio è il momento centrale del brano “…e adesso le mie labbra sanno solo di te e un gusto dolce amaro tra rossetto e caffè …” Il rossetto rappresenta la femminilità, la dolcezza dell’amore e il fascino della donna amata mentre il gusto amaro del caffè rappresenta il dolore della relazione tormentata.
Perchè il caffè?
Non è casuale la scelta del caffè, bevanda per eccellenza di ogni napoletano. Bevanda in grado di dare la carica giusta per affrontare anche una relazione complicata come quella della canzone. Una curiosità. Gli autori volevano che il testo fosse interamente in italiano ma alla fine hanno cambiato idea: si sa il napoletano rende più verace una canzone d’amore. “Rossetto e caffè” ha avuto un notevole successo così come il suo video (impreziosito dalla bellezza di Martina Stella) che sul web ha fatto milioni di visualizzazioni. Scelta anche da “The Kolors” al Festival di Sanremo nella serata cover (il trio l’ha cantata, ovviamente, insieme a Sal Da Vinci), “Rosetto e Caffè” ha fatto cantare e ballare tutto il teatro dell’Ariston. Complimenti Sal.
Michele Sergio
Articolo pubblicato su IL ROMA il 28.02.2025
Immagine creata con l’I.A.