Come togliere il malocchio con il caffè. Sentiamo i consigli dell’esperto.

Come togliere il malocchio con il caffè.
Sapevate che il caffè è un efficace rimedio per togliere il malocchio? Insieme all’olio d’oliva e il sale anche il caffè è, quindi, una sorta di amuleto occulto. Può essere utilizzato per liberare una persona da questa maledizione lanciata attraverso gli occhi. L’etimologia della parola malocchio viene dal latino è significa guardare male.
La Jettatura
Lo jettatore è colui che “jetta” lo sguardo (nel senso negativo del termine) di solito perché prova un senso di invidia per la fortuna altrui. Una volta “gettato” lo sguardo e “colpito il bersaglio” gli effetti di questa energia maligna non tardano a manifestarsi. Segnali fisici come malessere generale accompagnato da dolori improvvisi, malattie eventi sfortunati ma anche perdite finanziarie o incidenti inspiegabili.
Come togliere il malocchio
Per chi ci crede esiste una pratica napoletana popolare molto antica che utilizza il caffè per capire se una persona è stata “jettata” e come liberarla. Sono antichi e occulti rituali oggi giorno ancora praticati da tanti napoletani che utilizzan, appunto, il nero infuso come rimedio naturale contro le jettature.
Il rito
Ma come funziona esattamente? Il “rito” viene spesso eseguito a casa di un guaritore o da “un esperto” del malocchio. Accompagnato da un rituale segreto e una preghiera. Si bagnano fronte e mani con il caffè, segnandole con la croce; si sorseggia poi un goccio di caffè da una tazzina versata dal guaritore; successivamente si bagnerà ancora la fronte con il caffè facendo il segno della croce per, infine, versare le gocce rimanenti in un piatto fondo ricolmo d’acqua. Se le gocce vanno sul fondo del piatto hai il malocchio, mentre se rimangono a galla sei salvo. Il compito del guaritore è fare diverse preghiere e eseguire il test del piatto con l’acqua numerose volte finché le gocce non rimarranno a galla solo in quel caso sarai libero dal malocchio.
Michele Sergio
Foto creata con l’I.A.
Articolo pubblicato su IL ROMA il 14.03.2025